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The Mechanical Monsters

Andando a rovistare nei cassetti della memoria, zeppi di pomeriggi trascorsi sul divano incollati al televisore può risultare difficile liberarsi di quella patina infantile e malinconica che avvolge il passato. Forse è per questo motivo che, nonostante gli Oscar e altre attestazioni di valore collaterali, i cartoni animati continuano a venir considerati giochi da bambini. In questo modo, quegli eroi che hanno accompagnato i nostri pomeriggi o finiscono per essere dimenticati, sostituiti da controparti più moderne, o sbiadiscono fino a diventare vaghe ombre incolori.
Non accade per tutti, certo.

La storia del cinema di animazione è vecchia quanto il cinema stesso, anzi è alle origini stesse del mezzo, che si è sviluppato anche attraverso i giochi del pre-cinema. Noi i giochi li prendiamo con la serietà che meritano, perché sono alla base della socializzazione e della convivenza. Ma non siamo i soli: il MOMA di New York, ha lo stesso approccio e recentemente ha ospitato una proiezione di alcuni classici del cinema di animazione americano. Tra questi il secondo film in Technicolor dedicato a Superman, intitolato The Mechanical Monsters, realizzato nel 1941. Un episodio della durata di 10 minuti realizzato dai Fleischer Studios, al tempo i diretti concorrenti della Disney e restaurato a partire dalla copia in 35 mm.

Una delle rare avventure in cui Superman utilizza la sua vista a raggi X e la prima in cui Clark Kent si serve dell’iconica cabina del telefono per cambiarsi d’abito. Per quanto riguarda la storia, lo vediamo fronteggiare uno scienziato pazzo e la sua piccola armata di robot. Un classico che ha influenzato anche il maestro Miyazaki.
Rimaniamo in trepidante attesa che venga edito un cofanetto per poter godere a pieno di questo prezioso materiale.

The Mechanical Monsters
di Dave Fleischer
USA, 1941 – 9′

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