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Sentieri Underground #12 – Piccole Ossessioni Visive

Vampyr – Il vampiro di Carl Theodor Dreyer — P2023
Una donna nel lago di Robert Montgomery — P2844
La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock — P0210 + D0113
L’occhio che uccide di Michael Powell — D0360
Halloween – La notte delle streghe di John Carpenter — P0354
La casa di Sam Raimi — D0188
Strange Days di Kathryn Bigelow — D0456
Arca russa di Aleksandr Sokurov — P1049
Lo scafandro e la farfalla di Julian Schnabel — P2842
Enter the void di Gaspar Noé — P2843
Maniac di Franck Khalfoun — P2846

Si intende un’inquadratura o un insieme di inquadrature che rappresentano sullo schermo ciò che vede un personaggio, come è supposto vederlo quel personaggio, cioè dal suo esatto punto di vista, rispettando distanza e direzione da ciò che guarda”.

Così l’Enciclopedia del Cinema Treccani definisce la soggettiva, tecnica cinematografica che nel corso dell’evoluzione linguistica della settima arte ha dato il là ad ardite sperimentazioni formali che hanno cercato di restituire attraverso la macchina da presa la soggettività e il realismo del punto di vista di un personaggio.

“Solitamente introdotta da un primo piano del personaggio intento a guardare, conclusa a volte con il ritorno al primo piano di chi guarda, la soggettiva può in realtà articolarsi in varie forme e negli anni ha raggiunto un tale grado di sofisticazione da rappresentare forse la figura più convenzionale, codificata e al tempo stesso essenziale del linguaggio cinematografico. È sufficiente un movimento in avanti di macchina a mano, accompagnato dal rumore fuori campo di passi affrettati, di un respiro affannoso o di un battito cardiaco, perché un’inquadratura qualunque venga interpretata dallo spettatore “come vista da” un personaggio in fuga; anche se non sa chi sia, se non ha mai veduto il suo volto”.

In occasione dell’uscita cinematografica di Hardcore, thriller ad alta tensione che della soggettiva “da videogioco” fa il proprio marchio espressivo, la Mediateca de La Cappella Underground vuole provare a ripensare con il nuovo percorso a quella che è stata l’evoluzione di questa tecnica cinematografica, dalle prime sperimentazioni che colsero il pubblico alla sprovvista fino ad arrivare, passando per gli sguardi minacciosi e misteriosi di efferati assassini, fino alle ultime derive videoludiche.

Elena Dagrada, “Soggettiva”, in http://www.treccani.it/enciclopedia/soggettiva_(Enciclopedia-del-Cinema)
Gabriele Niola, “5 film girati in soggettiva prima di Hardcore” in http://www.wired.it/play/cinema/2016/04/15/5-film-soggettiva-hardcore/

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