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La Cappella Underground presenta Cinema ai Fabbri

Lisbon Story

di Wim Wenders
Germania, Portogallo, 1994, 100’
con Patrick Bauchau, Rudiger Vogler, Teresa Salgueiro
versione originale s/t italiano

Un omaggio alla città di Lisbona, Capitale Europea della Cultura nel 1994, realizzato per l’occasione da Wenders come un tributo alla storia del cinema nel 100esimo anniversario della sua invenzione. La magia della luce guida lo spettatore attraverso gli edifici bianchi sul fiume Tago, e al suono dei passi nel distretto di Alfama fanno eco le note del fado e della colonna sonora che ha reso celebre il gruppo dei Madredeus. Il viaggio in automobile attraverso l’Europa senza confini su cui si apre il film è oggi più che mai una visione e un simbolo di un continente unito nella libertà e nella pace.

Un omaggio a Lisbona e alla storia del cinema.
La storia inizia con una cartolina e un messaggio criptico: “Caro Phil. Non posso continuare m.o.s.! SOS.! Vieni a Lisbona con tutte le tue cose al più presto! Un grande abbraccio, Fritz.” Chi è chi? E cosa significano tutte quelle abbreviazioni? L’S.O.S. è ovvio e, al più presto, non fa altro che rafforzare l’urgenza: venite il prima possibile. Ma m.o.s.? Solo chi ha già lavorato su un set cinematografico può sapere che l’espressione risale ai primi anni del cinema sonoro e secondo la leggenda Erich von Stroheim, che voleva continuare a girare senza sonoro, coniò il termine “mit out sound”. Diventa presto chiaro: la cartolina proviene dal regista Friedrich Munroe che chiede al suo amico Philip Winter di venire in suo aiuto. Friedrich sta girando da solo un film a Lisbona e Winter è un tecnico del suono. È bloccato: voleva girare un film come se tutta la storia del cinema non fosse ancora avvenuta, ma la sua ambizione si è rivelata eccessiva.

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