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Sentieri Underground 23
Cinema al quadrato

Sentieri Underground 23: Cinema al quadrato

«Osserva attentamente: il trucco è ciò che conta» diceva Christian Bale in The Prestige di Christopher Nolan. Un film prettamente teorico, quello del regista di Inception, che, a modo suo, parlava della magia del cinema, del mistero che avvolge ogni pellicola, del trucco che, da oltre 120 anni, incanta, coinvolge ed inganna gli spettatori di tutto il mondo. Esistono però film che questo trucco decidono di svelarlo; film che descrivono ed esibiscono i meccanismi di funzionamento del linguaggio cinematografico utilizzato. Si tratta di quel cinema consapevole di sé, delle proprie strutture e dei propri stili, dei propri meccanismi produttivi ed economici e della propria storia. Sono moltissimi i cineasti ad aver ragionato in maniera esplicita sul proprio lavoro, sulle bellezze e gli oblii dell’essere un regista proprio attraverso testi filmici.

Il metacinema nasce nel momento in cui l’istintiva riflessione metalinguistica si fa strada nelle idee di alcuni cineasti. Diversamente dalla trasparenza tipica del cinema classico hollywoodiano, ma anche della maggioranza dei film contemporanei, il metacinema mette n scena se stesso rivelando tutto ciò che gli altri film nascondono accuratamente. Il metacinema non è un genere, e possiamo rintracciare vari gradi di “metacinematograficità” in film di tutte le epoche. Il metacinema è il cinema che cita e si autocita, si cannibalizza e si rielabora.

In alcuni casi può essere mostrato l’”apparato”, che può essere una cinepresa che appare per caso o l’intera giornata di un cineoperatore, oppure si può mostrare il “retroscena” di un film, cioè l’organizzazione della troupe, il ciak di una scena, la vita reale degli attori, oppure il film può essere interamente incentrato su un regista alle prese con i propri dubbi e con le proprie aspirazioni, o ancora si possono spingere i limiti mostrando l’intero processo di lavorazione di un film.

Con Sentieri Underground #23 proviamo ad esplorare alcuni tra i film metacinematografici più suggestivi e stimoltanti per conoscere più da vicino trucchi e segreti della settima arte.

I film

Cantando sotto la pioggia — P1081
USA, 1952, 103’ di Stanley Donen, Gene Kelly
8 1/2 — D2892
Italia, 1963, 138’ di Federico Fellini
Il disprezzo — P1244
Francia, Italia, 1963, 103’ di Jean-Luc Godard
Effetto notte — P2840
(La nuit américaine) Francia, 1973, 115’ di François Truffaut
La rosa purpurea del Cairo — P0149
(The Purple Rose of Cairo) USA, 1985, 82’ di Woody Allen
Ed Wood — P155
USA, 1994, 124’ di Tim Burton
Scream — P1816
USA, 1996, 111’ di Wes Craven
Boogie Nights – L’altra Hollywood — P0491
USA, 1997, 155’ di Paul Thomas Anderson
Il caimano — P0045 + D226
Italia, 2006, 112’ di Nanni Moretti
The Artist — P2205
Francia, Belgio, USA, 2011, 100’ di Michel Hazanavicius
Quella casa nel bosco — P2121
USA, 2012, 95’ di Drew Goddard
Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza) — P2878
USA, 2014, 119’ di Alejandro González Iñárritu

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