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Segnali di fumo Review: SEARCH & DESTROY

Ispirato al manga del padre nipponico della narrazione per immagini, Osamu Tezuka, questo ennesimo lavoro di Kaneko, per quanto mi riguarda, lo conferma come uno dei più innovativi autori giapponesi contemporanei pubblicati in Italia.

L’uso del bianco/nero secco e la totale assenza di retini rendono il suo stile grafico immediatamente riconoscibile, mentre dal punto di vista narrativo è evidente la sua preferenza per temi che oscillano da atmosfere surreali quasi Lynchane (SOIL, WET MOON), a eccessi punk (BAMBi remodeled, Deathco).

Come ho scritto in apertura, S&D si basa su DORORO di Tezuka, ma in versione aggiornata e mi permetto anche politica, spostando l’azione dal passato feudale al futuro distopico e mutando il genere del protagonista da maschile a femminile in quanto “molto più adatto a raffigurare qualcosa che viene sfruttato”. Nel prossimo futuro la guerra verrà combattuta anche da individui cibernetici dotati di corpo meccanico e IA evoluta, che una volta terminato lo scontro andranno in parte ad ingrassare le fila dei reietti umani nelle grandi città, anch’essi scomodi, osteggiati e poveri. La classe politica al comando invece, ha ottenuto il potere con le solite macchinazioni e il sacrificio dei propri figli, come avviene in ogni guerra, inteso non solo in senso metaforico. Per chi si trova al vertice ormai non vi è più alcuna soluzione di continuità che separi uomini (Hyu) e macchine (Creet), fatta eccezione per la materia del proprio corpo, che rappresenta il Tabù per eccellenza e massima aspirazione per i Creet che desiderino avvicinarsi e superare i propri creatori o magari semplicemente completarsi. Questo sarà anche il motore della vicenda che vede la protagonista dare la caccia a quanti hanno preso possesso di una parte di lei.

Integrazione, rivalsa, identità e rabbia sono tutti temi cardine nella poetica di Kaneko e che vengono messi sul piatto anche in questa miniserie, costruendo una narrazione in progressiva accelerazione e complessità.

Dinamismo e imprevedibilità sono alla base del suo stile, che nonostante affondi le proprie radici in uno dei titoli più classici del genere, riesce a risultare moderno e sorprendente. Un ottimo manga di fantascienza, adatto soprattutto a chi non ama particolarmente gli stilemi del fumetto nipponico, ma è interessato a variare il proprio menù di letture. Grazie a questo lavoro mi sono potuto rendere conto di quanto sia debitore di Tezuka anche il Berserk di Miura, ma al contrario di quest’ultimo, Kaneko ha avuto l’accortezza di prediligere il percorso breve (non necessariamente il più facile) dimostrando grande capacità di sintesi, piuttosto che capitalizzare un’idea all’infinito, snaturando quello che si era dimostrato un ottimo presupposto.

Ultima nota. Ricordo di aver visto Kaneko al Comicon di Napoli anni fa e di essere rimasto piacevolmente sorpreso e colpito dal suo look in bilico tra il rockabilly e l’hardcore, nonostante la sua anima iconoclasta grondasse copiosamente anche dalle pagine delle sue opere, per cui se devo pensare ad una colonna sonora per questa lettura, Search& Destroy degli Stooges mi sembra appropriata, ma potremmo anche cogliere l’occasione di riascoltare l’intero album da cui è tratta.

SEARCH & DESTROY
Collection Box 3 volumi
di Atsushi Kaneko (1966-)

VOLUME 1 – fum/manga006/sad001
VOLUME 2 – fum/manga006/sad002
VOLUME 3 – fum/manga006/sad003

 

 

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