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Japan First

Un ciclo di proiezioni nate dalla collaborazione tra il progetto Japan First e La Cappella Underground. Il 16 aprile, nell’ambito della medesima rassegna, sarà proiettato il controverso documentario di Alessandro Tesei “Fukushame, the lost Japan”. Attraverso interviste esclusive a Katsunobu Sakurai, sindaco di Minamisoma, a Seiichi Nakate, esponente del Network “Save the children from radiations”, a Naoto Kan, il premier giapponese avverso al nucleare e ad altri, tra persone comuni e personaggi pubblici, si costruisce e si dirama un discorso volto a svegliare le coscienze di fronte a situazioni al limite dell’umanità.
Japan First è un progetto sperimentale organizzato da Business First e patrocinato dal Consolato Generale del Giappone di Milano, il primo del genere a Trieste, nel corso del quale i partecipanti potranno apprendere le basi della lingua parlata e scritta, ma anche scoprire la diversa gestualità tra Italia e Giappone, conoscere l’etichetta del paese del Sol Levante, i comportamenti da evitare, quelli da adottare. Il fascino del Giappone sarà inoltre rivelato attraverso seminari e dimostrazioni sulle usanze, le tradizioni, la religione, la musica, le arti marziali, la cucina, il cinema e molto altro.

VIAGGIO A TOKYO
Mercoledì 19 marzo 2012 21.00
Tokyo Monogatari (Tokyo Story / Viaggio a Tokyo, 1953)
di Yasujiro Ozu

“Tokyo Monogatari” tratta con grande naturalezza gli aspetti della città moderna e la disgregazione della famiglia tradizionale nel Giappone del dopoguerra. I film di Ozu (1903–1963), regista di opere celebri come “Banshun” (Tarda primavera) e “Sanma no aji”(Il gusto del sakè), celebrato da Wenders nel documentario “Tokyo Ga”, sono l’equivalente visivo delle miniature poetiche haiku (un derivato della tradizione zen), che cercano di isolare con la laconicità di tre brevi versi una singola poetica emozione.
Una coppia di anziani coniugi, che vive in un villaggio con la figlia maggiore, decidono di recarsi a Tokyo in visita ai loro figli; vengono ospitati dal primogenito, medico, sposato con due figli, nella sua casa di periferia; l’altra figlia è proprietaria di un salone di bellezza ed è sposata a un uomo d’affari; un’umile impiegata è invece la vedova del loro figlio morto in guerra. Dapprincipio i nonni sono felici, quasi increduli di ciò che vedono; ma poco a poco si rendono conto che nessuno dei loro figli ha tempo di occuparsi di loro.
Ozu, pur criticando duramente il modo di vivere moderno, non accusa i figli; ritrae il naturale svolgersi della vita, del quale fa parte anche il distacco dei figli, crudele ed egoista finché si vuole, ma naturale. Nella pacata rassegnazione del padre è racchiusa tutta la filosofia di Ozu.



FUKUSHAME: THE LOST JAPAN
Martedì 16 aprile 2012 21.00
di Alessandro Tesei – Italia, Giappone 2012, 65′

Fukushame è un inquietante viaggio fra le città fantasma dei 20 km di zona proibita attorno a Fukushima, dove le uniche forme di vita che si possono incontrare sono gli animali sopravvissuti allo stato di abbandono: mucche, pecore, struzzi, ma anche diecimila cani, lasciati da famiglie a cui è stato vietato di tornare a prenderli. Un tour dell’ansia, che cresce con l’aumentare dei beep del contatore geiger, “unica voce della verità in mezzo a un mare di menzogne”. Da Koriyama fino ad arrivare a poche centinaia di metri da ciò che resta della centrale, il lavoro di Alessandro Tesei mostra il contrasto fra la bellezza di un’area immersa nel verde e il pericolo “invisibile e sempre presente della radiazione nucleare”, filtrando tutto con l’ottica grandangolare, che come la radioattività altera e deforma tutto ciò che incontra. Riprese non autorizzate, confessioni rubate, appelli inascoltati.

RACCONTO CRUDELE DELLA GIOVINEZZA
Martedì 28 maggio 2012 21.00
di Nagisa Oshima

Cinico e nichilista ritratto di una coppia di piccoli delinquenti, che vede nel crimine il mezzo per sfogare le proprie inquietudini e soddisfare i propri desideri, con “Racconto crudele della giovinezza”, Oshima allontana lo sguardo dal tradizionale melodramma Shochiku, per rifarsi invece a quel cinema taiyozoku [sui giovani] che aveva sostenuto in veste di critico. Espelle così quasi del tutto il sentimento di empatia verso i suoi protagonisti attraverso la storia di una giovane coppia di amanti, Makoto e Kiyoshi, che si procura il denaro necessario a divertirsi (e non più a sopravvivere) estorcendolo a uomini che la ragazza avvicina lasciando inizialmente creder loro di essere disponibile a un incontro sessuale.

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