Trieste 1954 – Documentari, film restaurati e incontri
Nell’ambito delle iniziative culturali legate alle celebrazioni del settantesimo anniversario del ritorno della città di Trieste all’Italia, La Cappella Underground e l’associazione Anno Uno presentano al Teatro dei Fabbri due giornate cinematografiche con documentari, film restaurati e incontri sul tema, giovedì 5 e venerdì 6 dicembre 2024, con ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. Le manifestazioni sono organizzate con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
TRIESTE 1954 – IMMAGINI MEMORIE NARRAZIONI è il titolo del progetto a cura del centro ricerche La Cappella Underground, che prevede per giovedì 5 dicembre la programmazione di tre docu-film: alle ore 17.30 la regista Chiara Barbo presenta “I Nostri Giorni Americani – Our American Days” (2014) scritto e diretto con Andrea Magnani; alle ore 18.30 il regista Renzo Carbonera introduce “Vola colomba, Trieste 1954” (2024), con testimonial il giornalista Toni Capuozzo; alle 20.30 il cartellone si chiude con “Trieste 1954 – Aspettando l’Italia” (2004), alla presenza del regista Giampaolo Penco. Nel corso della serata sarà annunciato il progetto in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste per la raccolta di testimonianze e memorie dell’epoca tra i cittadini presenti nel 1954 a Trieste nei giorni del ritorno della città: la realizzazione delle interviste è prevista con la collaborazione della Azienda pubblica di Servizi alla Persona ITIS e dell’Associazione Goffredo de Banfield.
IL CINEMA RACCONTA TRIESTE DAL 1914 AL 1954 – DUE FILM RITROVATI E RESTAURATI è il progetto con cui l’associazione Anno Uno presenta venerdì 6 dicembre in edizione restaurata due film che hanno raccontato la storia della città a cavallo fra il l’inizio della grande Guerra e il definitivo ritorno all’Italia: alle ore 18.30 il programma presenta “Trieste mia!” (1951), diretto da Mario Costa e incentrato sugli eventi successivi l’8 settembre 1943; alle ore 21.00 “La campana di San Giusto” (1954), scritto e diretto da Mario Amendola e Ruggero Maccari e ambientato durante il conflitto del 1914-1918. La proiezione dei due film sarà introdotta alle ore 16.00 da una tavola rotonda con interventi, moderati da Paolo Lughi (curatore del volume “Trieste e il cinema”), del critico cinematografico Sergio M. Grmek Germani, dello storico Roberto Spazzali, dello scrittore Roberto Curci e dell’esperto di location Carlo Gaberscek. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con La Cineteca del Friuli, Casa del Cinema di Trieste, Centro Studi Cinematografici e Magnifica Ossessione.
TRIESTE 1954 – IMMAGINI MEMORIE NARRAZIONI
progetto a cura de La Cappella Underground
Teatro dei Fabbri – via dei Fabbri 2/A, Trieste
Giovedì 5 dicembre 2024
ore 17.30
I NOSTRI GIORNI AMERICANI – OUR AMERICAN DAYS (Italia, USA 2014, 35’)
di Chiara Barbo e Andrea Magnani
sarà presente la regista Chiara Barbo (presidente de La Cappella Underground)
Uno spaccato della vita a Trieste durante gli anni del Governo Militare Alleato, con volti e racconti di chi all’epoca era bambino, delle ragazze che trovavano un impiego masticando un po’ l’inglese, delle Studebaker che giravano per la città, e con le voci dei protagonisti di quell’epoca, in una Trieste in bianco e nero che si è ritrovata nel mondo a colori degli americani e dello swing.
Prodotto dalla Pilgrim Film con il patrocinio dell’Ambasciata USA in Italia.
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ore 18.30
VOLA COLOMBA, TRIESTE 1954 (Italia, 2024, 52’)
di Renzo Carbonera
sarà presente il regista Renzo Carbonera
In occasione del 70esimo anniversario del definitivo ritorno di Trieste all’Italia (26 ottobre 1954).i tale ricorrenza, il documentario ripercorre il lungo e tortuoso cammino di ricongiungimento di Trieste alla madrepatria, focalizzando l’attenzione non solo sugli aspetti storici della vicenda ma soprattutto sugli aspetti culturali e sociali che hanno inciso fortemente sull’evoluzione dei costumi della Trieste di quegli anni. Su tutti la presenza degli anglo-americani, che amministrarono la città per ben 9 anni (dal 1945 al 1954), dopo gli orrori vissuti dai triestini durante i 40 giorni di occupazione titina. Un testimonial d’eccezione – il giornalista Toni Capuozzo – accompagna lo spettatore nei luoghi e nelle vicende del tempo, attraverso il racconto della società e della cultura italiana e triestina post-bellica. Il tutto arricchito e avvalorato dalla testimonianza dello storico Paolo Mieli e dalla partecipazione del celebre giornalista Bruno Pizzul. Di rilievo è anche la partecipazione di Italia Giacca, esule istriana, fuggita dalla sua terra di origine per trovare rifugio a Trieste. Prodotto da Venicefilm in collaborazione con Rai Documentari.
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ore 20.30
TRIESTE 1954. ASPETTANDO L’ITALIA (Italia, 2004, 52’)
di Giampaolo Penco
sarà presente il regista Giampaolo Penco
Il documentario, realizzato in occasione del 50esimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia e scritto da Lilla Cepak, racconta la storica giornata del 26 ottobre 1954 attraverso uno spaccato di storie individuali dei giovani di allora: studenti,operai, poliziotti, impiegati, giornalisti, profughi istriani, ragazzi sloveni, persone che si preparavano a emigrare in America o in Australia. Molte delle testimonianze del filmato derivano dalle risposte a un appello radiofonico che invitava gli ascoltatori a raccontare, in forma orale o scritta, cosa ricordassero di quella memorabile giornata. Dal video emerge così anche un ritratto della città. Trieste usciva dagli anni del governo militare alleato e molti erano i punti di vista da cui si poteva interpretare l’evento: quello degli studenti attivi nelle manifestazioni, quello degli impiegati nell’amministrazione alleata, degli operai dei cantieri navali che avevano creduto nel Territorio libero, quello degli sloveni. Ci sono poi le impressioni degli italiani che quel giorno arrivarono a Trieste con i ‘treni tricolori’ vedendola per la prima volta.
IL CINEMA RACCONTA TRIESTE DAL 1914 AL 1954 – DUE FILM RITROVATI E RESTAURATI
progetto a cura dell’associazione Anno Uno
Teatro dei Fabbri – via dei Fabbri 2/A, Trieste
Venerdì 6 dicembre 2024
In occasione del 70° anniversario del ricongiungimento di Trieste all’Italia, l’associazione Anno Uno presenta in edizione restaurata due film che hanno raccontato la storia della città a cavallo fra il 1914 e il 1954, “Trieste mia!” (1951) e “La campana di San Giusto” (1954). Spesso definite come “una dichiarazione d’amore alla città” (“Trieste e il cinema”), queste due opere hanno un posto di rilievo nella storia del cinema italiano, in quanto si tratta di produzioni che, inserendosi in filoni già consolidati del cinema dell’epoca, interpretavano i sentimenti popolari delle platee di tutta la penisola, esprimendo in un linguaggio facilmente accessibile le istanze di ricongiungimento fra Trieste e l’Italia; due importanti documenti della nostra cultura, che meritano di essere contestualizzati nello scenario geopolitico dell’epoca, evidenziandone gli intenti di propaganda ma anche le aperture verso una rappresentazione di Trieste come città cosmopolita e multiculturale. Fondamentale il rapporto con le altre arti popolari coeve e in particolare con la musica leggera, in quanto entrambi i film attingono generosamente al repertorio della canzone di quegli anni (“A Trieste… ho lasciato il cuore”, cantata da Luciano Tajoli, e “Inno a Trieste”, cantata da Achille Togliani). La proiezione dei due film sarà introdotta da una tavola rotonda in cui si procederà a un’analisi dei valori cinematografici delle opere, ma anche a una panoramica storico-culturale sullo scenario dell’epoca. Gli interventi, moderati da Paolo Lughi (curatore del volume “Trieste e il cinema”), prevedono relazioni del critico cinematografico Sergio M. Grmek Germani, dello storico Roberto Spazzali, dello scrittore Roberto Curci e dell’esperto di location Carlo Gaberscek, che presenterà in anteprima il suo nuovo studio “Friuli Venezia Giulia – I luoghi del cinema”.
ore 18.30
TRIESTE MIA (Italia, 1951, 95’)
di Mario Costa
Film incentrato sugli eventi successivi l’8 settembre 1943, quando la città è occupata dalle forze naziste, mentre intanto si organizzano le prime incursioni dei partigiani slavi; Trieste è raccontata in questo senso come una città di frontiera, un territorio di confine fra civiltà e culture spesso in violento conflitto. Ricollegandosi nei modi e negli stilemi al cosiddetto “neorealismo d’appendice”, il regista vuole però soprattutto inserirsi nel dibattito sulla questione triestina, ripercorrendo le vicissitudini storiche che hanno determinato la situazione post-bellica. A dimostrazione di quanto il tema fosse particolarmente sentito a livello nazionale, va ricordato il grande successo di pubblico, quarto incasso italiano della stagione 1951-1952. Impreziosito dalla partecipazione di attori di origine triestina come Elvy Lissiak e Diego Pozzetto, il film si segnala inoltre per l’ampio ricorso a riprese dal vero, che documentano fotograficamente il panorama urbano dell’epoca, con numerose location (Canal Grande, Piazza Sant’Antonio, San Giusto, Castello di Miramare) che il nuovo restauro permette finalmente di rivedere nello splendore di quegli anni.
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Ore 21.00
LA CAMPANA DI SAN GIUSTO (Italia, 1954, 96’)
di Mario Amendola e Ruggero Maccari
Ambientato durante il conflitto del 1914-1918, seguendo le imprese della resistenza clandestina che lotta contro le forze austro-ungariche, in attesa dell’intervento dell’esercito italiano. Pur portando sullo schermo eventi legati alla Prima guerra mondiale, anche in questo caso il racconto vuole chiaramente ricollegarsi all’atmosfera politica degli anni ’50, segnata da violenti scontri culminati nella cosiddetta rivolta di Trieste. A conferma di questa impostazione, va notato che il film fu realizzato fra dicembre 1953 e marzo 1954, ma l’uscita nelle sale fu rilanciata a novembre dello stesso anno, proprio a seguito del memorandum di Londra. Particolare attenzione merita inoltre il nome di uno dei due registi, Ruggero Maccari, uno dei più importanti autori nella storia del cinema italiano. Collaboratore di Fellini negli anni ’40, firma in totale oltre cento sceneggiature, fra cui capolavori quali “Guardie e ladri” (1951), “Il sorpasso” (1962), “Io la conoscevo bene” (1965), “Profumo di donna” (1974) “Brutti, sporchi e cattivi” (1976), “Una giornata particolare” (1977). La sua attività come regista è invece più episodica e comprende 5 film diretti fra il 1952 e il 1976, che soltanto negli ultimi anni si sta iniziando a riscoprire e valorizzare.