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Una nuova galleria d’arte – La Cappella – è stata inaugurata a Trieste in via Franca 17. Nuova, in verità, per molti ed importanti motivi. È nata senza una tradizione alle spalle che ne appesantisce il cammino: […] è organizzata da giovani, freschi ancora di entusiasmo. […] L’ampiezza delle sale ben si presterà ad accogliere con flessibile disponibilità manifestazioni assai diverse: environments, happenings, oggetti costruiti in diverse scale di grandezza, proiezioni cinematografiche, esecuzioni di musica elettronica, eventi scenici ecc. […] Si darà, infine, la possibilità di verificare una trama di rapporti fra i nuovi ‘generi’ d’arte, fra il teatro e l’architettura, fra la produzione seriale e l’intervento unico ed irripetibile.

Così scriveva Il Piccolo del 31 dicembre 1968 de La Cappella Underground, inizialmente una galleria d’arte, che dopo pochi mesi, però, aprì anche una sezione cinematografica.

La Cappella, che nei primi anni scelse come sua sede la location inconsueta di una cappella sconsacrata, nacque da un’idea di Piero e Annamaria Percavassi, Sergio Ghersinich e Pierpaolo Venier; a questi esperti e cultori si aggiunsero in un secondo momento Luciano e Mariagrazia Celli, Bruno Chersicla, Cesare Picotti, Rosella Pisciotta, Lorenzo Codelli, Mario de Luyk e Piccolo Sillani, che mano a mano strutturarono l’associazione in diversi settori che esploravano tutte le forme d’arte. L’obiettivo principale era quello di stimolare il pubblico tramite un concetto d’arte sociale che si insinua nella vita quotidiana, la stravolge e ne rovescia i pregiudizi, anticipando mode e tendenze.
Pochi mesi dopo l’apertura degli spazi espositivi, nel febbraio del ’69, venne creata formalmente la sezione cinematografica con l’intento di divulgare la cultura del cinema attraverso la proposta di film di alta qualità culturale, indipendenti, internazionali e di stampo alternativo. Una volontà di apertura assoluta quella del Centro Ricerche e Sperimentazioni Cinematografiche e Audiovisive La Cappella Underground, palese fin dalla prima proiezione: The Nude Restaurant di Andy Warhol, alla quale seguirono una rassega dedicata alle avanguardie ed una sul cinema underground.

L’associazione andò definendosi sempre più come un punto di riferimento per il cinema, tanto che negli anni ’80 si staccò dal settore delle arti figurative per dedicarsi completamente all’ambito cinematografico. Da quel momento ad oggi il Centro ha voluto allacciare un costante rapporto con le cinematografie contemporanee nazionali, valorizzandone ogni aspetto anche al di là della critica ufficiale attraverso rassegne, incontri con gli autori, pubblicazioni.
Con le attività di proiezione iniziarono anche incontri con grandi registi, che vennero ospitati dall’associazione; nomi che non hanno bisogno di presentazione, come Francis Ford Coppola, Roger Corman, Mario Camerini, Franco Giraldi, Nanni Moretti, Pupi Avati, Nanni Loy, Silvio Soldini. Numerosi furono anche gli storici del cinema come Alberto Farassino, Lino Micchè, Gian Piero Brunetta, Tulio Kezich, Oreste Del Buono, Paolo Mereghetti e molti altri.

Dall’esperienza del Centro Ricerche sono nate altre realtà culturali: negli anni ’70 Mario de Luyk e Piero Percavassi, componenti dell’associazione, presero in gestione la sala d’essai del Cinema Ariston; nel 1989 nacque Alpe Adria Cinema, attuale organizzatore del Trieste Film Festival; nel 1990 un progetto per la ristrutturazione dell’ex Cinema Mare nacque da un gruppo di operatori dell’associazione e grazie alla donazione di un milione di lire a testa da parte di 300 cittadini, venne creato il Teatro Miela, uno spazio oggi fondamentale nella vita culturale triestina.

Negli anni ’70 prese avvio anche la collaborazione con il Festival del Film di Fantascienza (1963-1982), un legame tra La Cappella e la fantascienza che sarebbe stato destinato a perdurare, anche dopo la chiusura del festival. Nel 1999, infatti, iniziò un lavoro di ricerca, recupero e archiviazione di materiali e documenti riguardanti il “vecchio” festival e nel 2000 La Cappella Underground decise di rilanciare la tradizione di quella manifestazione riprendendone la spinta innovativa nella proposta di produzioni indipendenti, anteprime e film introvabili e riportando la migliore fantascienza a Trieste, con un nuovo nome: Science plus Fiction (dal 2011 Trieste Science+Fiction). In pochi anni Trieste Science+Fiction è diventato uno dei festival di genere più importanti d’Europa ed ha ospitato nomi del calibro di George A. Romero, sir Christopher Lee, Roger Corman, Dario Argento, il regista di The Blues Brothers John Landis, Christiane Kubrick, Terry Gilliam, il compianto Moebius ed Enki Bilal, Joe Dante, il creatore di E.T. Carlo Rambaldi, Pupi Avati, Lamberto Bava.

Nel ’93 La Cappella Underground ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica da parte della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal 1998 rientra nell’elenco degli “organismi di interesse regionale” riconosciuti dall’Assessorato alla cultura. Dal 1995, in Convenzione con il Comune di Trieste, La Cappella Underground apre il Servizio Pubblico di Videoteca e dal 2005 aderisce all’Associazione Videoteche e Mediateche italiane.
Oggi l’associazione dispone di una Mediateca, centro di riferimento provinciale, e di un archivio costruito già a partire dagli anni ’80 e forte ormai di circa 20.000 titoli. L’archivio rimane un importante riferimento per cineteche, università nazionali ed internazionali, enti, istituzioni, scuole, associazioni e singoli ricercatori o appassionati. Dal 2007 è attivo anche il servizio di prestito, su un catalogo generalista di circa 1.800 titoli in dvd che raccoglie alcune tra le opere più significative del cinema di oggi e di ieri. L’associazione si occupa, inoltre, di attività didattiche e di formazione, anche in collaborazione con l’Associazione Casa del cinema di Trieste e con diverse scuole secondarie superiori di Trieste.
Secondo una tradizione ormai collaudata La Cappella ha proseguito e incrementato negli anni la sua storica attività di programmazione, dando ampio spazio a rassegne video ed eventi, organizzati anche in collaborazione con altre associazioni, enti pubblici e istituzioni.

Nel 2009 La Cappella Underground ha festeggiato i suoi primi 40 anni di attività. Per l’occasione, durante la maratona di proiezioni durata 40 ore non stop, i pilastri della nascita dell’associazione si sono ritrovati per ricordare e creare una cronostoria del circolo.

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